partenza
«s.f. – Atto o momento del partire». I dizionari non dicono niente.
Partenza da, partenza per. Pronti, partenza, via: ma siamo pronti? qual
è la via? Punto di partenza, «(fig.) origine, principio»; Ulisse parte
da Troia, la guerra è vinta, comincia la civiltà occidentale, nella mia
fine è il mio principio. Chi parte e perché? Ad ogni azione corrisponde
una reazione uguale e contraria diretta lungo la linea che le
congiunge. C’è una linea immaginaria tra Bodrum e Kos, una linea che
scavalca un ostacolo tutt’altro che immaginario: partire è un capo,
arrivare è l’altro. «Lat. *adripāre ‘portare, giungere a
riva'». Partire (letterario) vuol dire fare a mezzo, concedere un pezzo
a ciascuno: nessuno giunge a riva se non si compartisce. La terra, la
forma, l’immagine, la parola. Facciamo le valigie, qui non possiamo stare.
Partire è un po’ morire. De venere e de marte / no se sposa, no se
parte / e no se dà principio al arte. Marte, giù le lancia. Venere,
dammi un bacio: saluto tutti e me ne vado. Nel bagaglio solo un foglio
ancora bianco: da piegare, stropicciare, scarabocchiare; affidare al
vento, alle onde. Lasciamo che i giudici chiamino la falsa partenza.
Noi siamo veri. Noi partiamo: in quarta, per la tangente, non importa.
La strada nasce dove i piedi calpestano. Dopo il fischio di inizio, è
partita aperta. Pronti? via.
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