Strane Coppie 2015 / 2
Romanzi Impossibili
Adolf Hitler vs. Giovanna D'Arco
Giovedì
2 aprile 2015 ore 17.30
Book
Area Healthy - Via Merliani 118 Napoli (Vomero)
Ingresso
libero
Santa o eretica? Nata a Domrémy o a Parigi? Morta
sul rogo nel 1431 o nel suo letto nel 1450? Chi era davvero Giovanna
d’Arco, salita agli onori degli altari nel 1920 e
meglio conosciuta come “la pulzella d’Orléans”? E quale è stata la
vera fine di
Hitler? Suicidio e carbonizzazione dei corpi del
Führer e di Eva Braun? Oppure questo epilogo non si è mai
verificato e ha riguardato semmai il sosia di
Hitler?
E' la Storia (con la S maiuscola) la vera
protagonista del secondo appuntamento di “Strane Coppie”. Un
incontro dedicato, per la prima volta, ad autori che parlano di se
stessi e delle loro opere: Romanzi
impossibili: Hitler vs Giovanna d’Arco vedrà
“scontrarsi” Luigi
Guarnieri e Marta
Morazzoni, coordinati da Antonella
Cilento sui rispettivi romanzi, Il sosia di
Hitler (Mondadori) e Il fuoco di
Jeanne (Guanda) con letture di Imma Villa.
Due grandi romanzieri affrontano il romanzo
impossibile, racconto di personaggi esistiti che rappresentano
simboli del male o del bene per il mondo intero, un appuntamento
concepito per descrivere il rischio del narrare e del raccontare il
passato al fine di illuminare il presente.
I protagonisti de Il sosia di
Hitler, spy story noir sulla fine del Führer sono tre
personaggi molto diversi, l'agente L... Gren... del
controspionaggio militare Usa, lo Standartenfuhrer Egon Sommer alle
dirette dipendenze di Martin Bormann e il musicista austriaco Mario
Shatten. Una storia di incastri, di doppi fondi, di rivelazioni
contrastanti e colpi di scena sino alle ultime pagine; un mosaico
di confessioni, diari, memoriali, documenti e ricordi di cui è
impossibile verificare l'autenticità perché tutto è rimasto sotto
le rovine del bunker del Führer in una Berlino quasi rasa al suolo
dai russi. Al di là della trama, però, ll sosia di Hitler ha per
tema la Storia: una ricostruzione incerta, spesso fornita da
persone discutibili perché
“ogni storia – spiega Guarnieri - è un
racconto, persino un’invenzione, i documenti sono quasi sempre
narrazioni soggettive, il reale svolgimento dei fatti è distorto
dal punto di vista del narratore e persino dai capricci ingannevoli
della sua memoria. Narrare la Storia (qualsiasi storia) per me
significa metterne a nudo gli ingranaggi e soprattutto mettere in
discussione la versione ufficiale degli eventi: la Verità”.
Con Il fuoco di
Jeanne Marta Morazzoni ripercorre l’itinerario toccato
dalla stessa giovane per ricercare notizie, conscia comunque di non
poter trovare, in un passato così remoto, la certezza. Ci sono
ipotesi differenti dalla storia conosciuta: Jeanne forse non era
una semplice contadina, ma la sorellastra di Carlo di Valois re di
Francia, sottratta alla corte alla nascita e affidata a Jacques
d’Arc e a sua moglie. E poi qual è la versione della sua fine? Fu
lei ad essere arsa viva o un’altra al suo posto, col volto celato
da un cappuccio nero? Sulla santa guerriera esiste una sterminata
letteratura che non lascia inesplorato nessun aspetto della sua
enigmatica personalità. Marta Morazzoni ne è consapevole ma
ribadisce di non essere una storica, di avere affrontato
l’argomento con le facoltà della scrittrice. Un viaggio personale
nel tempo e nello spazio, nelle atmosfere del Nord della Francia
dove su mescolano storia e leggenda.
Luigi Guarnieri vive a Roma. Ha scritto testi teatrali e
radiofonici, è autore di sei romanzi tradotti in numerosi Paesi:
L'atlante criminale. Vita scriteriata di Cesare Lombroso (2000,
premio Bagutta Opera Prima); Tenebre sul Congo (2001); La doppia
vita di Vermeer (2004, premio Selezione Campiello); La sposa ebrea
(2006, premio Pisa); I sentieri del cielo (2008, premio Grinzane
Cavour); Una strana storia d'amore (2010).
Marta Morazzoni dal 1986 inizia la collaborazione con la casa
editrice Longanesi e l'editore Mario Spagnol che vede già dagli
albori un grande successo con la pubblicazione de “La ragazza col
turbante”, poi tradotto in nove lingue. Nonostante questi rapporti
editoriali la Morazzoni non considera la scrittura come realtà
professionale, bensì come il suo azzardo alla vita esente da
pressioni o vincoli. Analogo successo riscuotono anche i successivi
lavori: nel 1988 "L'invenzione della verità" (Premio
Campiello), nel 1992 "Casa materna" (Premio selezione
Campiello), nel 1997 "Il caso Courrier" (Premio
Campiello). Insegna Lettere presso un istituto tecnico di Gallarate
(Varese), dove risiede.
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