COMUNICATO STAMPA
*
* *
È uscito “Il Foglio volante” di aprile
2015
È appena uscito e sta per essere spedito agli abbonati, il
numero di aprile del mensile “Il Foglio volante - La Flugfolio” (anno XXX, n.
4), questo mese con più pagine del solito. Vi compaiono testi di Tommaso
Avallone, Loretta Bonucci, Aldo Cervo, Mariano Coreno, Serena Cucco, Carla
D’Alessandro, Georges Dumoutiers, Vito Faiuolo, Amerigo Iannacone, Tommaso
Lisi, Dario Maraviglia, Luciano Masolini, Dario Piccirilli, Silvana Poccioni,
Nadia-Cella Pop, Benito Sablone, Rosalba Spagnolo, Fernanda Spigone, Gerardo
Vacana, Antonio Vanni.
Ricordiamo che per ricevere regolarmente “Il Foglio
volante” in formato cartaceo è necessario abbonarsi. L’abbonamento – che dà
diritto a ricevere tre libri omaggio per un prezzo di copertina superiore al
costo dell’abbonamento (20 euro) – serve anche a sostenere un foglio letterario
che non ha altre forme di finanziamento. Per ricevere copia saggio, ci si può
rivolgere all’indirizzo: fogliovolante@libero.it oppure
al numero telefonico 0865.90.99.50.
Riportiamo, qui di seguito, l’articolo di apertura,a firma
Amerigo Iannacone, una poesia di Benito Sablone e una breve nota dalla rubrica
“Appunti e spunti”.
Internet: non lasciarsi usare
Ogni giorno ci
viene scodellato addosso un flusso ininterrotto di informazioni. Le notizie che
un giornale come il Corriere della Sera,
come La Repubblica, come La Stampa, pubblica ogni giorno nella
sue non meno di 72 pagine, una persona che abitava in paese nell’Ottocento non
le riceveva in tutta la sua vita.
Centinaia di
radio e di televisioni trasmettono 24 ore su 24. E poi, soprattutto, c’è la
rete che scarica ininterrottamente nei nostri computer, negli smartphone, nei
tablet e negli altri strumenti che la tecnologia mette a nostra disposizione,
notizie, dati, messaggi, comunicati e tutto quanto si pubblica in rete. Senza
tener conto di tutte le altre fonti, dal telefono alla corrispondenza
epistolare alle parole del conoscente che si incontra al bar.
La rete è la
grande novità. È quella che negli ultimi anni ha rivoluzionato il mondo
dell’informazione. Il che è, sia chiaro, positivo, ma siccome chiunque, senza
nessun filtro, può pubblicare quando e quanto vuole, si finisce per mettere
tutto sullo stesso piano. Una idiozia messa in rete dallo scemo del villaggio
finisce per avere, agli occhi di uno sprovveduto, o semplicemente agli occhi di
un ragazzino, la stessa autorevolezza e forse più spazio di una pubblicata dal New York Times. E un testo
dell’Accademia della Crusca o dell’Enciclopedia Britannica, si trova affiancato
dalla scribacchiatura di un semianalfabeta o l’elucubrazione di un folle.
Questa mole di
dati che raggiungono il nostro cervello possono finire per disorientarci, per
non farci più essere in grado di fare quella selezione positiva che dovrebbe
farci scartare e dimenticare i dati non necessari e lasciare quelli importanti
e cosí può capitare che tutto ci scivoli addosso senza lasciare traccia. Questo
vale, ovviamente, soprattutto per i bambini e i ragazzi, che, essendo ancora
nell’età evolutiva, non hanno sviluppato il necessario senso critico, non hanno
ancora la capacità analisi e di sintesi, ovvero scomporre nei loro elementi le
nozioni e ricomporle, secondo le proprie capacità e le proprie conoscenze.
Internet sí, ma
non lasciamoci trascinare in viaggi che sembrano avventurosi e sono solo
dispersivi. Usare Internet e non lasciarsi usare.
Amerigo Iannacone
Sopra una tomba del III secolo a. C.
Nella pianura, specchio delle
erbe primaverili,
i conigli selvatici e le pietre
balzano nel fiurae
alla maniera del Giorno che sopra
i deserti e le paludi
espresse il seme della natura.
Io qui ritrovo
le orme nei fossili, nei carboni,
nelle meraviglie
che non sono mutate, nel gigante
d’ossa
uscito dalla tomba per ricordare
una battaglia
comunque vinta. Apparentemente
egli non è migliorato, i suoi
denti
sbriciolati sulle labbra fanno
una collana
intorno al suo corpo,
le vertebre sono infilate dalla
gramigna,
le possenti braccia prive di
tendini
sono inerti all’occhio dello
scopritore.
Preme con chiodi dorati l’aria di
marzo,
si alzano i baveri, le scavatrici
ringhiano
sui bordi delle strade, altari di
luce
scompigliano le nuvole come una
febbre
uscita dalla pietra rovesciata.
Benito Sablone
Chieti
Annotazioni linguistiche
di Amerigo
Iannacone
Preposizioni presuntuose
Ci sono
preposizioni più presuntuose delle altre che prendono abusivamente il posto di
loro colleghe. Una è “da” che non si accontenta di tutte le funzioni che già
ha, come complemento di moto da luogo (“Viene da Milano”), moto a luogo (“Torno
da mia madre”), agente o causa efficiente (“È stato abbattuto da un fulmine”),
tempo (“Vive a Napoli da un anno”), origine o provenienza (“Discende da una
famiglia nobile”), ecc. Non si accontenta e si appropria anche di altri ruoli
come il complemento di moto “per” luogo: “Passo da Firenze”, invece del
corretto “Passo per Firenze”; causa: “Non vedo piú dalla fame”, come recita uno
spot televisivo, anziché “Non vedo piú per la fame”; complemento di fine o scopo:
“macchina da scrivere”, invece di “macchina per scrivere”.
Ma non è cosa
facile fare ordine nelle preposizioni, che spesso sono in lite tra loro, alla
ricerca di un ruolo.
Nessun commento:
Posta un commento