COMUNICATO STAMPA
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Editoria
Sarà presentato a Venafro il nuovo libro di Brancaccio
Sabato 22 novembre alle
ore 17,00, sarà presentato a Venafro, nel Cocktail Bar Gouzart", Via Caserta n. 20/22,
il nuovo libro di Carmine Brancaccio, romanzo da titolo “E la sera la calma paura dei gatti” (Ed. Eva, Venafro 2014, pp.
128, € 14,00).
Introdurrà
e condurrà la serata il poeta Giuseppe Napolitano. Previsti interventi degli
scrittori Amerigo Iannacone e Irene Vallone. Gli interventi saranno
inframmezzati da intervalli musicali di Matteo Franchitti.
Carmine Brancaccio, già
conosciuto come poeta, con questo libro fa il suo esordio nella narrativa.
Brancaccio è nato a Napoli nel 1979 e risiede a Sant’Elia Fiumerapido. Ha
pubblicato in poesia: Immagini di
dimensioni (1997), Soli verso le
stelle (1999), Fughe, i re sono
giullari (2002), Laudano (2006), Le quartine di Pierrot (Premio Minturnae
2006; 2007), Simplegadi o la notte
(2010; seconda edizione bilingue italiano-esperanto, 2011). È di quest’anno
un’ampia antologia della sua produzione poetica dal titolo Versi al succo di limone (2014), curata Amerigo Iannacone
È autore di un libro
biografico sullo scrittore Gianluca Morozzi, dal titolo L’era del Moroz. Tra la vita e la scrittura di Gianluca Morozzi (2008).
Ed ecco una nota di Giuseppe
Napolitano.
“Ci ha
fregati”
– scrissi, come faccio di solito, a caldo, in una nota a margine, leggendo
sparse pagine del libro appena ricevuto dall’amico editore Amerigo… ma mi
bastava quel primo approccio per comprendere quanto l’operazione letteraria del
più giovane amico sapesse in verità di già vissuta scaltrezza – “ci ha
fregati…” scrissi: “eteronimi per fregarci meglio – femmine e musiche per
distrarci e tanta gente a fare il coro!”. Credetti così di aver subito
individuato gli ingredienti del
banchetto. Cibarsi, in questo caso, era sorbire tutta una serie di
prelibatezze – non sempre dolci, non sempre gustose, a volte aspre o indigeste,
ma tutte di fine preparazione. La cucina di Carmine ormai potrebbe far bella
figura in un grande ristorante: i commensali, i lettori attenti delle sue
pagine, sanno ormai cosa aspettarsi, come godersela una sua tavola imbandita.
Ora, rileggendo qua e là, ancora a
caso, mi sono imbattuto in una pagina di magistrale scrittura surreale, in un episodio dal sapore felliniano (e so che a lui il cinema piace tantissimo): quello dell’11
settembre, quasi a metà libro, “Anacoluto architettonico. Cronaca di un sogno.
11 settembre. Work in progress”: titolo, sottotitolo, determinazione
cronologica (tutto il libro, del resto, è datato come un diario), nuovo
titoletto… e poi un racconto allucinato, sognante e straziante nello smemorarsi
del personaggio, che pure è “lui”, poiché il signor “Ceriman”, si sa, è
Carmine, ma per nulla autobiografico (quando mai c’è stato nell’ascensore della
Torre Nord, delle Twin Towers che una volta stavano a New York?), eppure di
concretissima espressività. Perché lui no, ma Ceriman sì, eccome se c’è stato in quell’ascensore, e ha visto e
sentito quello che racconta. Ecco, è qui il gioco, e qui è la
bravura di un letterato che – se a volte rende scoperta la furbizia del
suo fare – sa bene come lavorare per essere attraente e credibile, addirittura,
almeno per chi sappia come trovare anche lui quell’ascensore che va difilato al
centodecimo piano, destinazione quasi paradiso, e di lì scorgere un orizzonte
prossimo, fermo come in un quadro o una quinta teatrale (o il fondale di una
scena felliniana, appunto, falso e realistico al tempo stesso).
Allora, infine, forse più chiaro si
fa anche il titolo –
apparentemente stravagante – di questo libro: E la sera la calma paura dei gatti… A sera, infatti, i gatti
hanno paura nei loro occhi, paura di quel che li aspetta, di una notte in cui
saranno tutti grigi, ma è calma, la loro paura, felina, controllata – come sa
chi sa mettersi di fronte allo specchio e non temere l’incontro casuale che
potrebbe turbarlo, e non è che una nostra
faccia dimenticata che ritorna da un lungo viaggio… e non chiede che di
uscire a salutarci, a dividere un tratto di strada, di vita…
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