martedì 8 luglio 2014

Dalle piccole storie alla grande storia da Amerigo Iannacone

COMUNICATO STAMPA

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Venafro
Successo del convegno “Dalle piccole storie alla grande storia


A dispetto del caldo, un folto pubblico affollava il salone del Castello Pandone di Venafro il pomeriggio di domenica 6 luglio scorso, per l’interessante convegno sul tema “Dalle piccole storie alla grande storia”, promosso dalla Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Molise d’intesa col Movimento “I Venafrani per Venafro”.
Con la conduzione della manifestazione da parte di Amerigo Iannacone, dopo il saluto di Giovanni Iacovone, uno dei responsabili del  castello, si sono succeduti interventi, molto apprezzati da un pubblico qualificato e attento.
Maurizio Zambardi, sviluppando il tema“L’hinterland venafrano dopo l’8 settembre 1943”, ha fatto un ampio excursus partendo dalla firma dell’armistizio di Cassibile e soffermandosi sulle conseguenze a Venafro e nei paesi limitrofi, con particolare attenzione alla popolazione civile.
Luciano Bucci, che è l’ideatore del Museo storico-militare permanente WinterLine di Venafro museo ha parlato degli “Alleati a Venafro”, e dei rapporti prima dei Tedeschi e poi degli Anglo-Americani con la gente di Venafro.
Alba Galardi ha letto e commentato un proprio racconto, scritto per l’occasione, che prendeva origine da fatti storici della popolazione locale.
Ampia relazione di Maddalena Scarabeo, classe 1938, che ha raccontato una serie di aneddoti, sul tema degli “Sfollati di Venafro dal ’43 al ’44”. Aneddoti basati principalmente su ricordi personali degli anni guerra, ma integrati con studi e ricerche effettuati successivamente.
Vincenzina Scarabeo, prendendo spunto dal suo libro “Il fazzoletto rosso” (Ed. Eva, Venafro, 2014), recentemente pubblicato, ha parlato della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” che operò eroicamente in Jugoslavia e di facevano parte anche alcuni venafrani, tra cui suo padre.
Dopo il saluto dell’Assessore Dario Ottaviano, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, ha concluso il moderatore Amerigo Iannacone, leggendo l’incipit e la chiusa del proprio libro “Dallotto settembre al 16 luglio” e due poesie che il grande poeta francese Frédéric Jacques Temple scritte nel 1944 e dedicate a Venafro, dove lui si trovava al seguito del generale Juin. Le poesie tradotte da Gerardo Vacana, sono state pubblicate nel volume “Poesie di guerra” (Ed. Eva, Venafro 20019.
Riportiamo di seguito le due poesie.


Venafro


Venafro, Venafro, le vent secoue les
   oliviers de cendre où le soleil s’endort,

Venafro, dit l’écho parmi les corneilles
   éparses sous la marée luisante des
   fuselages,

Et des femmes aigües montrent au ciel
   les chairs ouvertes des enfants.


Venafro, des croix percent les flancs de
   cimetière,

Voix immolées, visages abolis, le long
   des rives jaunes du Volturno,

Et Pour prière le vent de glace des
   Abruzzes.

Janvier 1944





Venafro


Venafro, Venafro, scuote il vento
   gli ulivi di cenere dove il sole si corica,

Venafro, ripete l’eco tra le cornacchie
   sparse sotto la marea rilucente
   delle fusoliere,

E donne sconvolte mostrano al cielo
   le carni aperte dei bimbi.


Venafro, le croci trafiggono i fianchi
   del tuo cimitero,

Voci immolate, visi aboliti, lungo
   le rive gialle del Volturno,

E sola preghiera il vento gelido
   degli Abruzzi.

Gennaio 1944

          Frédéric Jacques Temple
          (Trad. Gerardo Vacana)


Pistol down


Sur ton harmonica
tu chantais Pistol down,
Pistol down,
l’âme glauque du Volturno,
les oliviers de Venafro,
Pistol down, let that pistol down,
un pistolet contre la cuisse,
tu chantais les oiseux muets de l’hiver,
le bivouac de Venafro,
le sang noir
des rochers de l’Inferno.
O sédiments de la mémoire,
tous les parfums de l’Arabie
n’effaceront jamais…

Maintenant,
le silence.

Acquafondata, janvier 1944



Pistol down


Sulla tua armonica
tu cantavi Pistol down,
Pistol down,
l’anima glauca del Volturno,
gli ulivi di Venafro,
Pistol down, let that pistol down,
una pistola sulla coscia,
tu cantavi gli uccelli nudi dell’inverno,
il bivacco di Venafro,
il sangue nero
delle rocce dell’Inferno.
O sedimenti della memoria,
tutti i profumi d’Arabia
mai cancelleranno…

E ora,
il silenzio.

Acquafondata, gennaio 1944


          Frédéric Jacques Temple
          (Trad. Gerardo Vacana)

Dato l’interesse degli argomenti e anche l’interesse dimostrato dal pubblico, si auspica che possa realizzarsi la pubblicazione degli atti del convegno.



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