PRESENTATO AL PREMIO STREGA 2014
PRESENTATO AL SALONE DEL LIBRO DI
TORINO
PRESENTAZIONE A IMPERIA - FIERA DEL
LIBRO 31 MAGGIO ORE 17,15 - BAR NIKI
Allegata recensione di Mario Baudino su LA STAMPA del 17
febbraio 2014
Mente Locale: http://www.mentelocale.it/57320-magazine-calcio-acciaio-dimenticare-piombino-intervista-gordiano-lupi/
Gordiano Lupi
- CALCIO E ACCIAIO - Dimenticare Piombino
Acar Edizioni – Euro 15 – Pagine 200 – Distribuzione Nazionale ALI
Acar Edizioni – Euro 15 – Pagine 200 – Distribuzione Nazionale ALI
Introduzione
di Gianni Anselmi, Sindaco di Piombino ed ex calciatore nerazzurro
Calcio e
acciaio - Dimenticare Piombino racconta con amore e nostalgia una storia ambientata in un
suggestivo spaccato maremmano.
“Aldo Agroppi
era amico di sua madre, viveva in via Pisa, un quartiere di famiglie operaie,
case bombardate durante la Seconda Guerra Mondiale, tragiche ferite di dolore,
macerie ancora da assorbire. Giovanni ricorda una foto di Agroppi che
indossa la maglia della Nazionale, autografata con un pennarello nero. Era
stato proprio Agroppi in persona a dargliela, all’angolo tra corso Italia
e via Gaeta, in un giorno di primavera di tanti anni fa, dove la madre del
calciatore gestiva una trattoria, un posto d’altri tempi, dove si mangiava con
poca spesa. Giovanni era un bambino innamorato dei campioni, giocava su un
campo di calcio delimitato dalla sua fantasia, imitava le serpentine di rombo
di tuono Gigi Riva, i virtuosismi di Sandro Mazzola, le bordate di Roberto
Boninsegna, le finte dell’abatino Gianni Rivera e la vita da mediano di Aldo
Agroppi, cominciata a Piombino e conclusa a Torino”.
Dopo tanti anni
Piombino era ancora una volta il centro del suo mondo. Lo Stadio Magona aveva
preso il posto di San Siro, le duecento persone domenicali che seguivano la
squadra locale erano il suo nuovo pubblico, anche se i dribbling si facevano
sempre più rari e le azioni più lente. Giovanni si preparava con scrupolo alle
gare, spingeva i giovani a dare il meglio, insegnava, come un allenatore in
campo che dispensava anni di esperienza”.
“La nostra
cultura era quella del flipper con i record segnati con la penna biro, del
calcio balilla con i vecchi calciatori decapitati e anneriti, dei
primi videogames artigianali che si facevano strada. Non solo. Era la
cultura del cinema con il doppio spettacolo domenicale e la signora che vendeva
manciate di semi per poche lire. Era la cultura del campino sterrato della
parrocchia, dove sognavamo di emulare Mazzola e Rivera. Era la cultura dei
nonni che raccontavano le fiabe tenendoci per mano nelle giornate di vento”.
“Canali di Marina
dove gettare una lattina di birra o le finte teste di Modigliani, emulando i
cugini livornesi dopo una scorribanda tra amici. Scogliere di Fosso alle Canne,
la luna a picco su una casa diroccata che sembrava uscita dai versi di Montale,
io che recitavo La casa dei doganieri, la casa della mia sera, con la tua mano
stretta nella mia e aspettavo un bacio, un segno che tutto sarebbe andato bene,
che non mi avresti lasciato. Nottate di libeccio con il mare che superava la
balaustra in ferro battuto del Porticciolo e bagnava le mura del vecchio
ospedale. Maestrale che pareva uscito da un quadro di Fattori, mentre in
Cittadella mi fermavo a guardare il mare in attesa di un bacio dalle tue labbra
inesperte e tremanti, quasi come le mie”.
“Soltanto a
Piombino ho visto case per gli operai costruite sul mare, acciaio e salmastro
cercare una strada comune, lottare per fumo e pane, ma anche amore per il mare,
per scogliere incontaminate, per golfi e calette misteriose che danno riparo al
sole. Sarà per questo che ho scelto di tornarci. Forse mi sento figlio di tante
contraddizioni”.
I
GIORNALISTI INTERESSATI POSSONO RICHIEDERE COPIA SAGGIO
Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con La
Stampa di Torino. Dirige le Edizioni Il Foglio Letterario. Traduce gli
scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz e Yoani Sánchez. Ha
pubblicato molti libri monografici sul cinema italiano. Tra i suoi lavori: Cuba
Magica – conversazioni con un santéro (Mursia, 2003), Un’isola
a passo di son –
viaggio nel mondo della musica cubana (Bastogi, 2004), Almeno il
pane Fidel – Cuba quotidiana (Stampa Alternativa, 2006), Mi Cuba
(Mediane, 2008), Fellini – A cinema greatmaster
(Mediane, 2009), Una terribile eredità (Perdisa, 2009), Fidel Castro –
biografia non autorizzata (A.Car, 2011), Yoani Sánchez –
In attesa della primavera (Anordest, 2013). Tra i suoi ultimi progetti c’è
una Storia del cinema horror italiano in cinque volumi. Cura la versione
italiana del blog Generación Y della scrittrice
cubana Yoani Sánchez e ha tradotto per Rizzoli il suo primo libro
italiano: Cuba libre – Vivere e scrivere all’Avana (2009).
Ha tradotto – per Minimum Fax – La ninfa incostante
di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail
per contatti: lupi@infol.it
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